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Contro la violenza di genere, mappiamo!

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In occasione del 25 novembre 2022 Giornata Internazionale di contrasto alla violenza di genere, presentiamo la mappatura dei centri antiviolenza della città di Torino e provincia. Elaborata a partire dai dati raccolti e pubblicati dalla Regione Piemonte, la mappa è costituita da 28 luoghi, punti di riferimento e ascolto dove chiedere aiuto e supporto.

La mappatura è uno strumento al servizio di chiunque abbia necessità e le sue funzionalità interattive permettono di costruire una rete virtuale e fisica dove scambiare informazioni, esigenze e racconti, uno strumento per aiutare la comunità a dare voce e supporto a tutte e tutti coloro che quotidianamente combattono contro la violenza di genere.

La mappatura è visibile sulla piattaforma Quartieri Attivi dove convergono alcuni dei nostri progetti in corso con il territorio, dedicati a raccontare, valorizzare e migliorare il contesto urbano della città di Torino. I punti e le informazioni associate ai centri antiviolenza sono georeferenziate e organizzate all’interno della lista tematica “Centri Antiviolenza Torino e Provincia” pubblicata in bacheca.

I centri antiviolenza disseminati sul territorio torinese sono 9 ad ognuno dei quali sono associati gli sportelli -28 in totale- punti di ascolto e luoghi di accoglienza e sostegno delle donne, e dei loro figli minorenni, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza.

Nello specifico gli sportelli:

  • offrono gratuitamente protezione sociale, percorsi di reinserimento

ed interventi socio-sanitari;

  • garantiscono funzionalità e sicurezza, sia per le donne accolte e i loro figli, sia per chi vi opera;
  • operano in raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e gli organismi pubblici e privati che si occupano della violenza di genere, tramite la stipula di protocolli ed accordi operativi. I protocolli sono stipulati anche con associazioni esperte di violenza di genere nelle varie culture e di mutilazioni genitali femminili, al fine di garantire le donne di origine straniera e provenienti da altre culture.

Fare una mappa è molto più che mettere dei luoghi su una carta geografica, significa dare forma e voce alla comunità in modo inclusivo, tenendo conto delle necessità di tutte e di tutti e facendo emergere le istanze dei gruppi sottorappresentati. La mappatura dei centri antiviolenza è proprio questo, uno strumento nelle mani di chi ha bisogno di aiuto e un modo per iniziare a concretizzare la visione che ci auspichiamo per il futuro delle prossime generazioni: un mondo senza più violenza di genere!